Geological Field Trips and Maps - vol. 1.3 2014

Volume 6 (1.3)/2014

Crust-mantle interactions during subduction of oceanic & continental crust

10th International Eclogite Conference - Courmayeur (Aosta, Italy), 2013


DOI: https://doi.org/10.3301/GFT.2014.03 - Pages: 1-73

Abstract

Questa escursione di due giorni in un settore delle Alpi Cozie vuole illustrare le sequenze tettono-metamorfiche di crosta oceanica e continentale e le loro interazioni con le ultramafiti durante la subduzione alpina in condizioni di alta e altissima pressione. Il primo giorno di escursione è dedicato alla visita delle sequenze tettono-metamorfiche del Massiccio ofiolitico del Monviso. Il Massiccio del Monviso è uno dei relitti di crosta oceanica meglio preservati nelle Alpi Occidentali, che si è formato durante l'apertura della Tetide nel Mesozoico e che ha subito condizioni metamorfiche di alta pressione in facies eclogitica a quarzo durante la subduzione alpina. L'escursione proposta offre la possibilità quasi unica di osservare le diverse porzioni dell'antico oceano lungo un itineraio tipicamente alpino. Tra i vari litotipi si potranno osservare serpentiniti, metagabbri Mg-Al e Fe-Ti, eclogiti, metabasiti, metasedimenti e minori corpi di metaperidotiti. L'itinerario si svolge in un contesto di alta montagna, proprio di fronte alla piramide del Monviso (3841 m), che è il simbolo delle Alpi Cozie. L'escursione inizia alle sorgenti del Po a Pian del Re e raggiunge tre spettacolari laghi di montagna (Lago Fiorenza, Lago Chiaretto e Lago Superiore) attraversando un paesaggio tipicamente glaciale. Il secondo giorno di escursione propone un itinerario "petrografico" nel cuore della famosa unità Brossasco-Isasca di ultra-alta pressione (Massiccio Dora-Maira meridionale), e permette di osservare le evidenze più spettacolari dell'evoluzione metamorfica pre-Alpina ed Alpina di questa unità tettono-metamorfica. Si potrà visitare il famoso affioramento di scisti bianchi a piropo di Case Ramello (a sud di Case Parigi), dove fu scoperta per la prima volta la coesite in rocce di crosta continentale, uno spettacolare metagranito che preserva le paragenesi coronitiche di altissima pressione e un relitto di contatto intrusivo pre-Alpino eccezionalmente preservato (xenoliti di basamento all'interno dei metagranitoidi).

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